ASTRI
Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante Italiana – A Small Size Telescope (prototype & array)
BREVE DESCRIZIONE
ASTRI è un progetto finalizzato allo sviluppo tecnologico e scientifico della prossima generazione di telescopi IACT (Imaging Atmospheric Cherenkov Telescope), per l’astronomia in raggi gamma da terra nella banda energetica tra 1 TeV e alcune centinaia di TeV.
RUOLO DELL’OSSERVATORIO
Inizialmente finanziato come progetto bandiera del MUR; ora rappresenta uno dei più importanti progetti di astronomia da terra guidati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) con Principal Investigator il nostro ricercatore Giovanni Pareschi.
IL TEAM ASTRI
Il progetto ASTRI coinvolge diversi Istituti INAF, altri Istituti e Università italiani e stranieri.
Responsabili progetto Giovanni Pareschi (Principal Investigator) Salvatore Scuderi (Project Manager) Andrea Giuliani (Project Scientist) |
Istituti INAF coinvolti e relativi referenti IASF Milano – Nicola La Palombara IASF Palermo – Teresa Mineo IAPS Roma – Martina Cardillo IRA Bologna – Marcello Giroletti OAS Bologna – Andrea Bulgarelli OA Brera – Stefano Vercellone OA Catania – Giuseppe Leto OA Padova – Luca Zampieri OA Roma – Saverio Lombardi |
Altri Istituti e Università e i relativi referenti
Fundació Galileo Galilei – Adriano Ghedina (direttore)
Instituto de Astrofísica de Canarias – Josefa Becerra
Università di San Paolo del Brasile FAPESP – Elisabete M. de Gouveia Dal Pino
North West University del Sudafrica – Markus Boettcher
Università di Ginevra – Roland Walter
Università di Perugia – Gino Tosti
Università di Padova – Alberto Franceschini
La divulgazione e la didattica relative al progetto ASTRI sono curate dal gruppo INDACO guidato da Anna Wolter.
TIMELINE
2010 – 2027
WEBSITE
ASTRI: http://www.astri.inaf.it/
CONTATTI
giovanni.pareschi AT inaf.it
CREDITI
Contenuti pagina web – luglio 2024: A. Wolter, L. Paganini e G. Pareschi per ASTRI.
APPROFONDIMENTO
Il telescopio prototipale ASTRI-Horn, di 4 m di diametro, è installato nel sito di Serra la Nave, sulle pendici del Monte Etna (Sicilia) e affidato alla gestione dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Catania (INAF-OACt).
È stato così chiamato in onore di Guido Horn D’Arturo, l’astronomo italiano inventore dei telescopi con specchi a tasselli.
ASTRI-Horn è il primo telescopio per astronomia Cherenkov a largo campo di vista (10 gradi) ad aver adottato la configurazione ottica a due specchi di tipo Schwarzschild-Couder, molto compatta, aplanatica, con una camera dotata di sensori al silicio SiPM.
Sulla scorta dell’esperienza così sviluppata, l’INAF è ora impegnato nella implementazione della seconda parte del progetto, cioè di un gruppo di nove telescopi Cherenkov – chiamato ASTRI Mini-Array – al sito dell’Osservatorio del Teide, sull’isola di Tenerife (Canarie, Spagna), distanziati circa 250 m l’uno dall’altro. In questo caso i telescopi e le camere sono simili ad ASTRI-Horn, ma sono stati introdotti alcuni aspetti migliorativi.
Il progetto si basa anche sul supporto in loco dell’Istituto Astrofisico de Canarias (IAC), che ospita l’infrastruttura, e della Fundacion Galileo Galilei (FGG, di governance INAF), mentre altre istituzioni internazionali stanno contribuendo a vari livelli (Universidade de São Paulo, – USP, Brasile, North-West University Sud Africa, Université de Geneve, Svizzera).
I telescopi ASTRI-Horn e ASTRI Mini-Array rappresentano i prototipi dei telescopi SST (Small Size Telescopes) al sito sud dell’Osservatorio CTAO (Cherenkov Telescope Array Observatory), che diventerà operativo in Cile, a Paranal, nel 2027.
L’obiettivo di ASTRI Mini-Array è di effettuare per la prima volta, a partire dal 2025, osservazioni stereoscopiche in luce Cherenkov con telescopi a largo campo e studiare sorgenti astronomiche in raggi gamma nella banda da 1 a 200 keV.
Grazie alle risoluzioni angolare e energetica ottimali di ASTRI Mini-Array, saranno svolte osservazioni complementari ai rivelatori diretti di particelle a grande altitudine già operativi al sito nord come LHAASO (Large High Altitude Air Shower Observatory) e HAWC (High-Altitude Water Cherenkov Observatory) che, in parallelo, stanno monitorando il cielo nella stessa banda.
CREDITI
Contenuti pagina web: A. Wolter, L. Paganini e G. Pareschi per ASTRI.